Io ed il fumo.
Questo pensiero apre la
sezione “Abitudini” (Habitudes), della mia personale sezione “Bio”.
Prima di illustrare il
perché ho pensato di esordire con questa considerazione, vorrei chiarire
la mia posizione nei confronti del fumo.
Che il fumo faccia male non ci vuole particolare istruzione per capirlo:
è abbastanza evidente che introdurre nei polmoni un gas ricco di catrame
e di polveri, certamente bene non fa!.
Poi ci sono le altre sostanze che hanno effetti più o meno negativi su
vari organi del corpo umano.
Sostanze che entrano per una via preferenziale di assorbimento, come i
polmoni.
Io ho avuto la fortuna di vivere per 16 anni a contatto con ricercatori
anche di medicina, grazie al lavoro che facevo, per di più potevo leggere
le loro ricerche più fresche, dovendo preparare le diapositive che
avrebbero portato ai congressi.
L’impressione che ne ho tratto è che come in tante cose della medicina
che tratta l’enorme complessità del corpo umano, le idee siano in realtà
chiare sino ad un certo punto.
Il fumo fa male, questo
è fuori discussione, ma come, quanto?.
Per esempio un ricercatore ha verificato che la presenza del batterio
elicobacter pilori crea di gran lunga più danni alle coronarie del danno
che certamente provoca il fumo, il quale a confronto, diventa quasi
trascurabile. In caso di sofferenza coronarica quindi l’ordine di
importanza è prima eradicare l’elicobacter se c’è, poi smettere di
fumare.
Si sente spesso dire: “quel tizio ha fumato tutta la vita e non ha avuto
niente ed ha vissuto fino a 90 anni”: si possono tirare in ballo tutti i
“se” ed i “ma” che si vogliono, ma questi casi esistono
inconfutabilmente e non sono nemmeno rari, come, ahimè non sono rari
nemmeno i casi contrari di salutisti non fumatori che hanno gravi
problemi, imputabili tra le altre cause al fumo, anche in età non
avanzata.
La mia massima perplessità, poi, nasce con la questione del fumo passivo.
Certamente le polveri possono dare fastidio ed irritazione, questo è
evidente, ma che un fumo già filtrato dal miglior filtro che ci sia, i
nostri polmoni, restituito e diluito nell’aria, crei gli stessi problemi
del fumo fresco inalato direttamente, lascia a dir poco perplessi. Anche
perché fare una ricerca statistica ben fatta non è facile, e quando
leggo di queste statistiche che dimostrerebbero la pericolosità del fumo
passivo, resto non poco perplesso sulla validità di esse.
Tanto per citare una
questione in merito comprensibile a tutti, l’affermazione cardine é
“che le persone sottoposte all’inalazione di fumo passivo hanno
sviluppato patologie identiche a quelle dei fumatori”.
Peccato che manchi un parametro fondamentale per rendere valida
l’affermazione e cioè la dimostrazione contraria, che se quelle persone
non avessero inalato fumo passivo, non avrebbero certamente sviluppato
quelle patologie. E chi può dirlo?. Allo stato attuale delle conoscenze
ci vorrebbe la sfera di cristallo che nessuno ha. Poi si potrebbero fare
altre osservazioni che richiederebbero però di scendere nella statistica
vera e propria come la validità dei campioni, la ripetibilità, e via
discorrendo.
In conclusione sono perfettamente convinto che il fumo faccia male e non
poco, e sconsiglio certamente a chiunque di iniziare a fumare così come
farò certamente con mio figlio, diciamo che sono convinto che l’esatta
portata dei danni del fumo non sia realmente nota.
Ma io, in definitiva fumo
o non fumo?. La risposta è il classico “nì”.
Questo perché non fumo
sigarette e quelle rare volte che le fumo non le inalo, così come non
inalo ne il sigaro ne la pipa, le mie fumate di elezione.
Certamente un po’ di robaccia mi passa attraverso la lingua e un po’
la butto giù nello stomaco, ma è nulla in confronto a chi è un vero
fumatore.
Tant’è che il mio stesso medico, che conosce perfettamente le mie
abitudini, non mi classifica come fumatore ai fini clinici.
Per me guai se il fumo
diventasse un vizio, deve essere un piacere.
Tant’è che nella mia vita mi è capitato molte volte di smettere
dall’oggi al domani per lunghi periodi, per le cause più svariate,
anche solo perché, banalmente, in ristrettezze non potevo comprarmi i
sigari od il tabacco da pipa.
Quest’ultima è
certamente la mia fumata preferita, anche se capita che a lungo la
trascuri, perché se si vuole fare una buona fumata, si deve avere tempo e
calma, almeno per come sono fatto io.
Indubbiamente se uno sa fumare bene la pipa, sa trarne piacere in
qualsiasi ambito, anche se oramai le (inutili) leggi proibizioniste che
hanno più o meno tutti i paesi ti impediscono quasi di fumare in casa tua. Però io vedo la pipata, come occasione meditativa da farsi nel
momento giusto, possibilmente nel luogo giusto. Ecco quindi che se mi
manca per lo meno il momento giusto evito di caricarmi una delle mie pipe
ed iniziare la fumata.
In questo caso ripiego sul sigaro, certamente meno soddisfacente della
pipa ma decisamente più pratico.
Sigari Toscani, senza ombra di dubbio. Dei mitici cubani e parenti ne ho
provati diversi, ho anche avuto la possibilità di fumare sigari di gran
pregio, tuttavia, pur ottimi, non mi danno la stessa soddisfazione del
Toscano. De gustibus non disputandum est.
Avrete quindi capito che il fumo per me non è un vizio, un “ciuccio per
adulti” o qualcosa di simile, ma un compagno per momenti speciali, un
compagno che ti accompagna con il suo gusto e che ti avvolge anche
fisicamente con le sue nuvole, creando un’atmosfera diversa.
Ad esempio quando potevo permettermi di andare in vacanza al mare, è
spesso stato un ottimo compagno per tanti momenti meditativi, magari verso
il tardo pomeriggio, sul molo, oppure seduto in qualche angolo opportuno
sulla collina. (Io vado al mare in Liguria).
Amo molto, anche se il tempo è tiranno farmi una fumatina sul balcone
alla sera prima di andare a letto, è un momento che mi aiuta molto a
staccare la spina ed a coricarmi più sereno.
Recente acquisizioni delle mie abitudini, ora che abito vicino ad una
stazione, è farmi una passeggiata verso e in stazione, unendo una buon
sigaro al piacere che ho per il mondo dei treni e delle stazioni: una
passeggiata molto rilassante.
Avete quindi capito come una fumatina sia per me assai di più di una
semplice acquisizione di fumo, sono sensazioni non sempre facili da
trasmettere, quindi non me ne abbiano i salutisti a tutti i costi, ma io
sostengo che un fumo intelligente, non fa male e forse il beneficio che ne
trai dal punto di vista psicologico compensa quei piccoli danni che
possono intervenire pur non aspirando il fumo nei polmoni.
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