Passando
vicino ai lavori della metropolitana Torinese, ho visto un cartello con la
scritta “Lo shopping continua”, che mi ha lasciato non poco perplesso.
Questa metropolitana è un vero punto interrogativo, tranne che per gli
entusiasti a tutti costi.
Tanto per cominciare se non sarà seguita a breve tempo, e non lo sarà,
da una seconda linea, appare chiaro che sarà comoda solo per chi ha la
fortuna di abitare lungo il suo percorso.
Non come a Milano che con le due linee iniziali si tagliava ad “X” la
città: in quattro porzioni bene o male c’era una comodità ad avere
questa metropolitana.
Poi non si capisce perché si è scelto il percorso che si è scelto, che
è poi quello della linea 1, che, come tutte le linee “1” è la più
importante. In teoria almeno, perché nel primo tratto attraversa una zona
prevalentemente abitativa senza siti di particolare interesse, e
generalmente ben popolata dove le automobili per spostarsi non
scarseggiano.
Il comico è che nella seconda tratta, ancora da costruire, ci sono i siti
veramente interessanti: università, ospedali, siti fieristici, parchi, e,
udite udite questa è bella, tutti i siti olimpici e le abitazioni degli
atleti.
Perché dico che è “bella”?, perché si sono fatti i salti mortali
per finire la prima tratta di metropolitana in tempo per esibirla alle
olimpiadi invernali del 2006, peccato che la tratta conclusa non serviva
ad un tubo di niente, ne agli atleti ne ai turisti!!!. Serviva, appunto a
chi aveva la fortuna di abitare lungo la linea.
Serviva e serve perché il secondo tratto è in piena lavorazione, tolto
un nuovo pezzettino che unisce le due stazioni principali di Torino, il
resto è in alto mare anche perché non è un segreto che manchino i
fondi.
Solo ad una cosa è certamente servita in modo efficace la metropolitana
Torinese: a fare strage di esercizi commerciali.
Ovunque sono passati i lavori, hanno drasticamente ridotto il passaggio
per anni e tutti gli esercizi commerciali che non vivevano di clientela
locale abituale, hanno patito fortemente, al punto che non pochi hanno
chiuso definitivamente la serranda.
Ecco perché il cartello “Lo shopping continua” mi lascia perplesso:
suona come una presa in giro per tutti i commercianti che hanno chiuso per
la prima tratta, e tutti i commercianti che hanno la sventura di essere
sulla linea della seconda tratta che faranno la stessa ingloriosa fine.
Non basta un cartello per far capire alla gente che anche con i lavori si
può continuare a frequentare gli esercizi commerciali preferiti: bisogna
dargliene praticamente il modo.
Vale la
pena aprire anche un’altro ramo di discorso: la linea 1 come tutte le
linee numerate dall’uno al nove, avrebbero la prerogativa di essere
delle “metropolitane leggere”.
Almeno questa era la denominazione data quando un bel di del 1980 ci fu lo
sconvolgimento della rete tranviaria Torinese.
Infatti credo che sia avvenuto un fatto unico, perché la vecchia rete è
stata completamente sostituita da nuove linee e nuovi percorsi dalla sera
alla mattina. La sera prima gli ultimi
mezzi sono andati in depositi seguendo i vecchi percorsi, il
mattino dopo i mezzi sono usciti con nuovi numeri di linea e percorsi
diversi.
Va da se che la vecchia rete era frutto di decenni di continui
perfezionamenti e migliorie, e si girava quindi molto bene per Torino, la
nuova che ha inserito il concetto di “griglia”, ancora adesso dopo
quasi 28 anni, non è per nulla soddisfacente, perché spessissimo
costringe il malcapitato utente a prendere due mezzi, ed il percorso,
essendo una “griglia” è quasi sempre a 90 gradi e quindi non certo la
scelta migliore per congiungere al meglio due punti. Morale: il tempo di
percorrenza è aumentato moltissimo.
Ma
Torniamo alle metropolitane leggere. La loro filosofia doveva essere
quella che essendo servite da motrici di ultima generazione e passanti su
percorsi non solo preferenziali ma anche protetti per evitare intrusioni
accidentali, le vetture potessero viaggiare a velocità rilevanti, con la
conseguente rapidità nel percorrere.
Peccato che i semafori comunque ci siano e non sempre è stato possibile
realizzare questi percorsi protetti. Non solo, i tragitti non erano
nemmeno stati preparati in precedenza: ad esempio la linea 5 è da quasi
28 anni gestita “temporaneamente” con autobus perché non c’erano i
binari su tutto il percorso previsto e mai sono stati posati. Credo che
anche la linea 2 sia nella stessa situazione, di non aver girato, cioè,
un giorno solo su binari.
La linea 1 sulla quale verte un po’ tutto il discorso, un po’ per
lavori inerenti alla metropolitana, un po’ per altri lavori di cui
Torino è costantemente martoriata è ormai da molti anni che non viene
servita da vetture tranviarie.
Un’ultima constatazione, essendo la linea della metropolitana la
sostituzione sotterranea della linea 1, accade che la metropolitana è si
enormemente più veloce, ma fa anche un numero di fermate enormemente
inferiore. Chi usa la linea 1 quindi, preferisce una linea più lenta ma
che lo lasci vicino a casa oppure una linea superveloce ma che lo
costringa a fare 10/15 minuti a piedi per arrivare a casa?.
Ergo: per la metropolitana non era forse meglio studiare una linea ex
novo?.
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