Dante e caramello

 

Da qualche tempo si sta diffondendo nei gelati e nei dolci l’uso del caramello salato.

Trovo il fatto interessante da due punti di vista.

Il primo personale nel senso che trovo il caramello salato orribile: è un misto che non è né dolce né salato ma neanche altro, e lascia in bocca un gusto tutt’altro che piacevole.

Alcuni sostengono piacergli e, si sa, de gustibus non est disputandum, se a loro piace va bene così.

Non ritenendomi però un bifolco che non distingue l’acqua dal vino, chiedo venia non è mia abitudine auto incensarmi, mi stupisce che la diffusione sia tale che ormai non si trovi quasi più un prodotto col caramello normale.

Mi viene pertanto pensare che sia diventato un fenomeno sociale.

Dal momento che il caramello salato mi risulta esser stato inventato da uno chef dolciario rinomato e diffusosi dapprima negli ambienti di persone “dal palato fino”, la gente si è omologata, nel senso che se vuoi essere “in”, uno che la sa lunga, ti deve piacere il caramello salato. Conseguentemente l’offerta del prodotto aumenta.

Una volta, canzonando chi si adeguava prontamente alle mode senza valutare se fossero realmente belle esteticamente, si diceva che se i grandi della moda avessero promosso il fatto di andare in giro con una cacca in testa, tutti avrebbero iniziato a viaggiare con la cacca in testa.

Paragone estremo, ma tristemente valido.

Lo noto anche nella comicità, per fare un altro esempio.

Io sarò stato ben abituato dal fatto che sono cresciuto con i comici migliori del ‘900 che hanno fatto scuola, talvolta bene talvolta no, ma io trovo che la quasi totalità dei comici che stanno nascendo negli ultimi 20/30 anni non facciano assolutamente ridere.

Eppure la gente si sganascia là dove io, pur sforzandomi di trovare il senso comico della situazione non riesco proprio a trovarlo.

Non voglio insegnare la comicità a nessuno, ma il fatto è che non mi trovo affatto solo in queste considerazioni, ed è per quello che ho parlato al singolare, sapendo che posso contare su una ricca schiera di persone che la pensa come me.

Anche in questo caso ne deduco che la gente rida perché sa che sta guardando dei comici e quindi deve ridere.

Poi si potrebbero fare anche considerazioni sulla eccessiva politicizzazione della comicità, ma qui si parlava di caramello salato.

Qualcuno dice “capre!”…