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Chi vi scrive, si è sposato unicamente perché appariva sempre più concreta l’eventualità di tornare in Italia e, considerando che c’era anche un bambino nei nostri desideri, essere sposati era molto meglio.
E quanto sta succedendo in questi giorni per la legge denominata “dico” sulle coppie di fatto ci ha dato pienamente ragione.
Se fossimo rimasti in Olanda ce ne saremmo stati tranquillamente come eravamo, al massimo avremmo seguito una pratica diffusissima in quel paese, consistente nel redigere un atto notarile in cui ci si dichiara appunto coppia, che è sufficiente per ottenere tutto ciò che spetta ad una coppia, in tutti i campi, assistenza, eredità, figli, etc.
Questo perché tanto io che mia moglie siamo convinti che ciò che crea una coppia è l’amore reciproco e la voglia comune di costruire un progetto assieme, che poi viene comunemente denominato “famiglia”.
La figura di un ufficiale civile o religioso che ti dice che sei una coppia non solo è inutile, ma è anche una sgradevole intrusione in una cosa estremamente privata. Pertanto un semplice atto burocratico per mettere a posto i vari aspetti legislativi, fatto con riservatezza e discrezione è più che sufficiente.
Se poi si ha la fortuna di essere benestanti, con  la conseguente possibilità di avere somme di denaro e beni da destinare al coniuge ed ai figli, nemmeno quell’atto è forse necessario.
L’osservazione più comune che mi viene fatta a questi concetti suona così: “Comodo come ragionamento, così non ti prendi nessun impegno e puoi continuare a fare quello che vuoi, bisogna prendersi un impegno nella vita”.
A queste persone domando che concetto hanno loro di “serietà” e di “impegno”: sono forse a livello così infantile che se non c’è la “mamma” che ti dice che così non devi fare, continuano a ruota libera a fare quello che si vuole?.
Se una persona è seria, si rende conto che formando una coppia con un’altro individuo, e cominciando a progettare assieme, entra a far parte della vita di quell’altra persona, prende il suo tempo condivide anni della sua vita, e non ci può giocare cinicamente assieme, per poi buttarla quando serve.
L’impegno, quindi, lo si prende ed anche bello grosso, a prescindere se lo si prende di fronte all’altra persona o di fronte ad un ufficiale.
Anche perché i fatti dimostrano che se una persona non è in grado di prendersi impegni, non è che fare una recita in comune od in chiesa, poi cambi la sostanza, quella persona non sarà poi in grado di far fede all’impegno preso in ogni caso.
Vale anche la pena analizzare l’istituto del matrimonio nel tempo.
In epoche lontane era una formalità per decretare che una determinata donna era proprietà un certo uomo, poi con il progredire della civilizzazione il concetto di proprietà si è affiancato ad interessi nell’unire le due famiglie tramite quel matrimonio, interessi vuoi di potere, vuoi patrimoniali, od entrambi. Anche se non dichiarato, questo modo di intendere il matrimonio è tutt’oggi ampiamente usato e non nelle parti meno progredite del pianeta ma indifferentemente in ogni dove.
Anzi con l’emancipazione si è fatto strada pure il concetto che una donna tramite il matrimonio può diventare proprietaria di un uomo, dando anche origine a pratiche orripilanti quale ingannare sul proprio stato di fertilità per rimanere incinte, onde obbligare l’uomo al matrimonio per tutelare il figlio.
Si gioca cioè con una nuova vita, con un futuro individuo, per perseguire uno scopo che non è nemmeno di amore talvolta, perché nell’uomo incastrato, si vede solo sicurezza, una fonte finanziaria, un metodo per sistemarsi.
Ma secondo te qualcuno si sposa per amore? Mi potrete chiedere.
Ovvio che si, spero anche molti, la mia analisi sul matrimonio tendeva a sottolineare come sia una pratica nata per scopi tutt’altro che nobili, e nonostante tutti i tentativi di nobilitarlo, sacralizzarlo addirittura, si presta tutt’oggi a ragionamenti ed a pratiche non solo assai poco nobili, ma anche lontane dai motivi per cui una coppia si dovrebbe formare.
Ebbene si: quando una coppia si forma “di fatto” come si suol dire, è certamente indice che quelle due persone si amano ed almeno nelle intenzioni vogliono creare un progetto comune, una coppia formata tramite il matrimonio, può essersi anche formata per gli stessi motivi, ma non è affatto garantito.

Per tutto questo ritengo che sia molto sintomatico che il medioevo vive ancora nella nostra società quando ci sono tanti ostacoli nel permettere che due persone vogliano condividere la loro vita senza passar per pratiche che non sentono necessarie, o addirittura inutili.