Ante
Scriptum.
Rileggendo questo testo 14 anni dopo
mi rendo conto di quanto siano cambiate le cose nel mentre. Non
correggo il testo originale proprio per sottolineare la differenza. Sono
passati 14 anni non un secolo, eppure ciò che io ho valutato come
ragazzate al tempo, e non mi pento di averle valutate tali, oggi non lo
siano più. L'aumento della qualità dei contenuti, della velocità della
rete e l'abbassamento dei costi, hanno cambiato il rapporto con i social
media. Effettivamente quelle cose di cui ho scritto, oggi potrebbero
diventare cose molto serie, tant'è che il Parlamento ha anche legiferato
in merito, istituendo nuovi reati. Allora giudicavo negativamente la
criminalizzazione delle nuove tecnologie ed internet, oggi mi avvedo che
per quanto criminalizzare sia esagerato, siano cose da maneggiare con
saggezza ed attenzione. Purtroppo le cose evolvono sempre verso il peggio.
Ciò che probabilmente non è cambiato è il rapporto con i mass media che
tendono sempre a spettacolarizzare anche in negativo, peggiorando le
conseguenze. Mi spiego: se qualcuno viene bullizzato/a via social,
sicuramente viene a patirne come conseguenza di qualsiasi bullizzazione,
ma se si sente ripetere che queste cose possono arrecare danni gravissimi
molto lunghi da superare, non viene certo preparato ad affrontarli, nel
caso, nel migliore dei modi. Una persona che già viene cresciuta
fragile e viene pure bombardata dalla gravità della bullizzazione come
qualcosa che ti cambia la vita in negativo per anni e forse per sempre,
non viene certo aiutata. Nascono le iniziative per aiutare... dopo.
Sarebbe meglio aiutare prima, crescendo i figli più forti e
desensibilizzati verso certe cose. E naturalmente non fare di una cosa che
purtroppo può capitare qualcosa di irrimediabilemente grande a
prescindere. Anche io sono stato bullizzato, anche se con mezzi
diversi, ma me ne sono sempre fregato, facendo cessare la bullizzazione e
non portandone conseguenza alcuna. Con i media è più difficile far
cessare qualcosa che magari non può più fermare nemmeno chi le ha dato
vita, è quindi più difficile fregarsene, ma assumere un atteggiamento
distaccato dal problema certamente fa solo bene. ...ah, perché non ho
contempleto il crescere figli che non bullizzino? Perché farlo è
certamente lodevole, sicuramente foriero di una diminuzione dei bulli, ma
purtroppo l'animo umano ha sempre il suo lato oscuro che in alcuni
prevarrà inevitabilmente, chi a tratti, chi per la vita.
------------------- Segue Testo
Originale --------------------
Oramai è
ordine del giorno sentire nei telegiornali di qualche impresa compiuta da
studenti ed eventualmente pubblicata su Internet.
Qui
volevo commentare un fatto di circa 2 settimane fa ed uno accaduto nei
giorni scorsi.
Due settimane fa circa è accaduto che una amica compiacente ha filmato
una sua compagna di scuola con il telefonino mentre faceva la doccia per
conto di alcuni suoi compagni.
Ebbene, a me non sembra che ci sia da riflettere molto sulla cosa: si
tratta di una ragazzata, ed anche una tipica ragazzata ampiamente
contemplata nella storia dell’adolescenza super ormonale.
L’unica differenza è che una volta si sperava in uno spiraglio
compiacente, o si usava il buco della serratura, magari un buco praticato
ad arte, e chissà quanti altri stratagemmi, ma spiare le compagne si
scuola/collegio durante la doccia o comunque in momenti di nudità è una
delle classiche ragazzate da manuale direi. Ora si utilizzano le nuove
tecnologie in luogo degli stratagemmi di un tempo, ma la sostanza non
cambia.
Tuttavia è la reazione che sembra essere cambiata molto: un tempo se i
ragazzi venivano beccati, nel peggiore dei casi, si risolveva la cosa con
le scuse dei genitori, unitamente alla promessa di una punizione adeguata.
Adesso sono scattate denuncie ai Carabinieri e relative indagini con la
generazione della notizia che finisce persino sui telegiornali nazionali,
negli orari più importanti.
A me sembra ovvio che non avrebbe fatto notizia se questi ragazzi avessero
usato il vecchio buco della serratura, ma usando il telefonino è scattata
la demonizzazione della tecnologia la paura che molti hanno per essa, ed
ecco che si arriva ai Carabinieri, ai TG nazionali.
Questo anche grazie ai media che per primi demonizzano le nuove
tecnologie, pur essendone grandi fruitori.
A me sembra semplicemente assurdo, ma succede... poveri noi, immersi nel
medioevo...
Altro
caso, gli studenti che simulano uno dei filmati diffusi dai terroristi in
occasione di un rapimento e lo pubblicano su internet.
Qui c’è anche da fare un discorso sui media: nelle cosiddette fasce
protette si trasmette in realtà di tutto, le cose veramente proibite sono
il sesso in qualsiasi forma e, forse il turpiloquio, per il resto alla
faccia delle fasce protette si vede di tutto, compresi i filmati dei
rapimento ed esecuzioni capitali.
Quando finiscono le fasce protette, in realtà nessuno conosce realmente
quali siano, continua ad essere proibito il sesso in qualsiasi forma e
forse il turpiloquio, e si continua a vedere di tutto.
Io credo che stiamo tenendo un po’ troppo i nostri figli nella bambagia:
non possiamo illuderli circa un mondo che non esiste.
Ovviamente si deve procedere per gradi e proporre loro solo quello che
sono in grado di capire ad ogni stadio della loro evoluzione, ma trovo
poco produttivo proteggerli oltre misura, per poi farli scontrare con la
realtà impreparati. È un lavoro delicato perché nemmeno si deve
spaventarli ma nessuno obbietta sul fatto che fare il genitore è un
mestiere difficile.
Tornando alle simulazioni, non si può proporre certe immagini e poi
pretendere che non ci sia nessuno, che pur dotato di pessimo gusto, le
imiti.
Pessimo gusto poi...... ma pensate a come siamo cambiati crescendo,
cerchiamo di rammentare la nostra adolescenza e di come prendevamo magari
poco seriamente argomenti serissimi, ma anche il contrario, di come si
prendevano in modo estremamente serio argomenti tutto sommato di media
importanza.
Insomma anche questa simulazione dei filmati è stata una ragazzata e
basta, certamente di pessimo gusto.
E scommetto che se questo filmatino, fosse rimasto in famiglia, si sarebbe
sorriso bonariamente dicendo “ma che ‘scemi’ quei tre”.
Invece orrore, tregenda et maxima culpa: hanno messo il filmato su
Internet, il calderone del Diavolo, la porta dell’Inferno!.
Allora si finisce sui TG nazionali!.
E non si tiene conto che qualcuno, sapendo di finire sul TG, possa fare
qualcosa di provocante apposta?
Gli interrogativi sono tanti ma una cosa è certa che fra internet ed i
media (che influenzano il vulgo) siamo ancora al medioevo.
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