Della
Ragione e del Torto.
Ieri ho
assistito ad un alterco scoppiato davanti a casa mia.
Il casus belli consisteva nel fatto che una persona per scaricare una cosa
davanti a casa sua, aveva occupato il posteggio riservato ad un disabile.
Va detto che l’alterco è nato per via del fatto che il disabile,
ovviamente sopraggiunto nel mentre, anziché invitare cortesemente a
liberare il suo posto riservato, è subito partito “duro” con frasi
pesanti ed offensive.
L’occupante “abusivo” non ha raccolto la provocazione e cortesemente
si è scusato dicendo che avrebbe subito tolto la macchina, doveva solo
sistemare l’oggetto scaricato.
Il disabile però non ne voleva sapere di aspettare una manciata di
secondi ed ha rincarato la dose passando a parole più offensive e
reclamando il suo diritto con voce addirittura strozzata dalla collera.
Non parliamo poi di quando sul balcone è uscita la moglie
dell’occupante “abusivo” che, esasperata dal come veniva trattato
suo marito, è stata decisamente più esplicita nei confronti del disabile
rispetto al marito, sempre estremamente cortese. La chiosa si è avuta
quando una ragazza che accompagnava il disabile ha attribuito il mestiere
più antico del mondo alla moglie “dell’abusivo”. La quale ha
risposto che i problemi sono iniziati quando questo disabile si è messo
‘tra le “sfere” li davanti’.
Eh già, questa affermazione colorita apre il vero problema, perché
purtroppo di maleducazione e cafonaggine, da disabili e non, ne possiamo
purtroppo vedere in gran quantità tutti i giorni.
Il vero problema è quella zona riservata di fronte ad un portone.
Quando mi sono affacciato per vedere la diatriba, essendo tutti scesi
dalla macchina, ho capito chi era il portatore di handicap solo dopo un
po’ quando ho visto la difficoltà ad usare una mano, gravemente offesa
da un incidente od una malattia.
Non c’è dubbio che la società deve avvantaggiare chi porta un handicap
e, ovviamente, deve aiutarlo nella direzione da rendere il suo handicap il
meno pesante possibile in modo che esso possa vivere il più possibile
similmente a chi handicap non ne porta.
Conseguentemente, pur portando il dovuto rispetto per la condizione di
questa persona, non si percepisce il perché questi non si possa cercare
posteggio come tutti gli altri, giacché per fortuna i suoi problemi non
sono di deambulazione.
Purtroppo non è una novità, non devo certo venire a scoprir l’acqua
calda, dicendovi che le amministrazioni comunali, per assicurarsi voti in
più, assegnano posti auto per portatori di handicap a chiunque abbia il
pur minimo titolo per chiederlo.
Ma questo oltre a non essere bello, trovo che sia persino offensivo nei
confronti di chi ha veri problemi di deambulazione, ai quali, si, che
serve un posto auto il più vicino possibile al portone di casa.
Posso anche sbagliarmi ma immagino che chi ha reali problemi di
deambulazione, vedendo gente, che pur sfortunata, approfitta della sua
situazione prendendo privilegi destinati ad altri, possano sentirsi come
“diluiti” nel mare dei portatori di handicap senza aver riconosciuta
la reale gravità della loro situazione.
C’è poi anche l’inclinazione, tutta italiana, per cui basta avere un
piccolo fogliettino che ti da un diritto più degli altri, per diventare
arroganti ed incivili.
Basta richiamare alla mente le famose assemblee di condominio dove molte
persone solo perché possessori di qualche metro quadro di pavimento, si
sentono degli dei scesi in terra.
Io scommetto che se quel posto auto fosse stato assegnato ad una persona
costretta sulla carrozzina, non sarebbe stata così intollerante e
maleducata, spesso è proprio chi ha meno diritto ad essere più
arrogante.
Passare dalla ragione al torto è molto semplice, e visto che si parla
tanto (giustamente) di handicap, i comuni dovrebbero essere più
rispettosi e riservare certi privilegi solo a chi veramente ha i titoli
per pretenderli. |